Con la legge di bilancio 2018 è stata prorogata fino al 31 dicembre 2018 la detrazione fiscale del 65% per gli interventi di efficientamento energetico.

L’agevolazione consiste in una detrazione dall’Irpef o dall’ Ires ed è concessa quando si eseguono interventi che aumentano il livello di efficienza energetica degli edifici esistenti. In generale, le detrazioni sono riconosciute se le spese sono sostenute per:

  • la riduzione del fabbisogno energetico per il riscaldamento
  • il miglioramento termico dell’edificio (coibentazioni – pavimenti – finestre, comprensive di infissi)
  • l’installazione di pannelli solari
  • la sostituzione degli impianti di climatizzazione invernale.

La detrazione del 65% si applica anche alle spese documentate e rimaste a carico del contribuente per interventi relativi a parti comuni degli edifici condominiali o che interessino tutte le unità immobiliari di cui si compone il singolo condominio, sostenute dal 6 giugno 2013 al 31 dicembre 2021. Per le spese sostenute dal 1º gennaio 2017 al 31 dicembre 2021 la detrazione sale al 70% per gli interventi sull’ involucro con un’incidenza superiore al 25% della superficie dell’edificio ed è del 75% nel caso di miglioramento della prestazione energetica invernale e estiva. L’importo complessivo della spesa non deve essere superiore a 40.000 euro moltiplicato per il numero delle unità immobiliari che compongono l’edificio. La sussistenza di tali condizioni deve essere asseverata da professionisti abilitati.

Se le spese sono sostenute per interventi sulle parti comuni degli edifici condominiali ricadenti nelle zone sismiche 1, 2 e 3 finalizzati congiuntamente alla riduzione del rischio sismico e alla riqualificazione energetica spetta una detrazione maggiorata all’80%, se i lavori determinano il passaggio a 1 classe di rischio inferiore, ovvero dell’85%, se gli interventi determinano il passaggio a 2 classi di rischio inferiori. La detrazione è ripartita in 10 quote annuali di pari importo e si applica su un ammontare delle spese non superiore a 136.000 euro, moltiplicato per il numero delle unità immobiliari di ciascun edificio.

Lavorare sull’efficienza energetica dell’abitazione porta a un notevole risparmio in termini di utilizzo di energia elettrica e gas e permette di migliorare le condizioni di vita e aumentare sensibilmente il valore dell’immobile.

Lo stock abitativo in italia è a dir poco vetusto. Il 53% delle case ha più di quarant’ anni e non risponde a requisiti antisismici.

Alla luce del quadro sopra descritto, la grande sfida che si pone oggi è questa: “rinnovare” il patrimonio edilizio esistente; la riqualificazione dovrà essere ispirata a una nuova progettualità: occorre far sì che le tematiche legate all’ efficientamento siano affrontate con interventi integrati, in grado di interessare contemporaneamente involucro edilizio ed impianti, interventi preferibili dal punto di vista energetico, ambientale e anche economico.

Esistono poi tre tipologie di intervento che possono essere effettuate per gli adeguamenti antisismici:

  • Interventi di adeguamento, volti a conseguire i livelli di sicurezza previsti dalle normative
  • Interventi di miglioramento, allo scopo di aumentare la sicurezza strutturale anche senza raggiungere gli standard previsti dalle normative
  • Riparazioni e interventi locali che portino al miglioramento di condizioni di sicurezza preesistenti

È questo il momento giusto per decidere di intervenire nel riorganizzare la propria casa per renderla efficiente in campo energetico o effettuare interventi di adeguamento antisismico.

I nostri esperti saranno in grado di aiutarti a capire quali siano i lavori migliori da effettuare, in base alle tue esigenze, grazie a un sopralluogo e a un preventivo completamente gratuiti.

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